FAD, formazione a distanza: perché?
Il particolare momento storico di cui siamo protagonisti ci ha costretti a rivedere diversi aspetti della quotidianità, ripensandoli e adattandoli alle esigenze di un percorso civico che ci vuole cauti, riparati, consapevoli.
Un dovere di ognuno per il benessere di tutti.
Aziende, scuole, enti hanno dovuto esplorare percorsi alternativi scegliendo, ove possibile, di continuare con iter diversificati e più adatti ai nuovi bisogni sociali. Non si tratta, in realtà, di una novità assoluta, quanto, piuttosto, di un ponderato incremento d’utilizzo di strumenti oggi più condivisi che in passato.
È in quest’ottica che acronimi come DAD, DDI, FAD hanno fatto la loro comparsa, divenendo suoni familiari, protagonisti della quotidianità di studenti piccoli e grandi.
In questa prospettiva dove tutto deve ragionevolmente compiersi a distanza si rinnova anche la formazione, plasmando i suoi contenuti e le sue attività.
L’e-learning diventa un nuovo strumento nelle mani di formatori e studenti, svelandosi come possibilità che si concretizza. FAD, formazione a distanza per arrivare alla meta percorrendo strade nuove.
FAD: una nuova esigenza
La FAD nasce per mantenere vivo il fuoco della conoscenza e l’apprendimento è un processo in divenire che non può essere barattato: interromperlo equivarrebbe a una sconfitta, figlia di un nichilismo umano e culturale che non può e non deve appartenerci.
Proprio per non rischiare un significativo impoverimento antropico preme sottolineare come la formazione a distanza non solo è possibile, ma anche agevolmente realizzabile. Richiede, infatti, un procedimento meno difficoltoso di quanto alcuni radicati preconcetti possano far credere.
Gli elementi necessari, in ogni FAD, sono soltanto tre:
- una connessione a internet
- uno strumento che permetta il collegamento (pc, tablet, smartphone, …)
- l’accesso alla piattaforma di riferimento
In aggiunta a questi strumenti pragmatici si rivela di primaria importanza una forte motivazione all’apprendimento. Avere degli obiettivi e attivarsi per raggiungerli è, infatti, la conditio sine qua non per affrontare con successo ogni percorso formativo. È la tesi da cui un secolo e mezzo fa muoveva S. Smiles: quella sorta di equivalenza fra volere e potere che, con grande speranza, seminava l’idea di un cambiamento in meglio guidato dalla forza di volontà.
Pro e contro della formazione a distanza
La FAD porta inevitabilmente con sé – come ogni sistema – una serie di vantaggi e svantaggi. Analizzarli con spirito critico significa anche saper andare oltre le reticenze che l’e-learning può inizialmente generare. Vediamo i punti di forza:
- arriva dappertutto senza limiti di spazio, senza confini: si può seguire un corso da Cagliari così come da Portogruaro e – perché no – anche da Lindau
- accoglie ovunque: che sia dal salotto di casa o dalla sala ristoro dell’ufficio basta solo collegarsi per partecipare alla lezione
- aiuta a superare le iniziali timidezze
- permette la fruibilità dei contenuti a posteriori qualora, previo accordo fra docenti e studenti, la lezione possa essere registrata
Tra i limiti (più che svantaggi), invece, si annoverano:
- la difficoltà di mettere in gioco un importante elemento comunicativo che va oltre il parlato e l’ascolto: la gestualità
- un’ inevitabile diminuzione dell’interazione fra insegnanti e studenti.
La formazione a distanza può, quindi, valere come quella in aula?
Il valore dell’insegnamento in presenza rimane potente. Al momento è però difficile da attuare.
L’e-learning è possibilità di fare, di operare; una via concreta verso l’apprendimento.
Occorre oltrepassare, però, quei pregiudizi che troppo spesso frenano, impedendo di guardare oltre. Occorre l’audacia di scegliere soluzioni alternative, a portata di click.